Guido Gerosa – Nascono le stelle a Porta Garibaldi

Di Guido Gerosa – La Notte
02.12.1958

La ragazza alta dalle scapole magre non voleva uscire dalle quinte per intonare la sua canzone: ondeggiava inquietamente, si lisciava nervosa i capelli corti, sorrideva fissando lo sguardo in un vago, lontano punto sospeso nel vuoto. Diciassette anni, statura un metro e settantadue, un vestito che le traballava indosso, Mina si rifugiava dietro la sua timidezza; il presentatore Corrado dovette farle coraggio. Man mano che dall’ugola le uscivano le note di una strana canzone in cui si parlava di protezioni e di sofferenze, Mina si rinfrancava; dall’alto della galleria le sue casigliane se l’additavano con affettuosa comprensione. Dai meandri della platea i giovani dai ciuffi brillantinosi scrutavano con rapita estasi le lunghe drittissime gambe che uscivano dall’abito come fiori sospesi allo stelo. E Mina cantava con la patetica sicurezza dei timidi, con la faccia tosta dei preoccupati: i suoi gorgheggi alla Tony Dallara, le ardite mosse all’americana attirarono uragani d’applausi. Alla fine, Mina guardò il pubblico con la serenità di una trionfatrice, ondeggiava con grazia nel vestito troppo ampio che scopriva le sue scapole magre di ragazza cresciuta troppo in fretta. A Porta Garibaldi era nata una nuova stella. 

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