Vanity Fair n. 3/2015

Sono l’ultima dei sognatori

Cara Mina, mentre c’erano i funerali di Pino Daniele, i ladri hanno scassinato la porta della sua casa in Toscana. Gli affari non si fermano mai. Sbigottita

Facciamo finta che fossero due, tre quattro, non so, estimatori del talento puro di Pino Daniele. Facciamo finta che volessero soltanto “prendere” un ricordo tangibile del loro idolo, credendo di non far male a nessuno. Meglio pensarla così perché tutte le altre eventualità sono talmente ignobili, lerce e indecenti da non voler appartenere alla stessa razza dei responsabili di questo gesto schifoso e disonorevole. Ciao, Sbigottita. Io più di te, amica mia.

L’isola che verrà

Se non sbaglio, “L’isola dei famosi” (dal 26 gennaio su Canale5 ndr.) ti appassionava. La seguirai quest’anno? Io sì, ma con un po’ di amarezza: mi chiedo perché non lo conduca Simona Ventura. È come trovarsi a Napoli senza poter gustare la pizza, non trovi? Ho saputo che la Ventura non ha trovato di meglio che Agon Channel, mentre i soliti la rimpiangevano a “X Factor” dopo averla criticata per anni. Persino se guardo “Quelli che il calcio” sento che manca qualcosa. Un abbraccio affettuoso. Mario

Ciao, Mario, certo che seguirò “L’isola dei famosi”. Non so niente di questa edizione. Avevo sentito alcuni nomi di possibili partecipanti da perdere la testa dal divertimento. Purtroppo credo che nessuno di quelli accetterà l’invito. Peccato. Faremo con quello che avremo. Ciao, bello.

Pensieri di vendetta

Ho studiato Quasimodo al liceo, qualche anno fa. Che cosa scriverebbe oggi? Le stesse cose. Che siamo sempre quelli della pietra e della fionda. A Parigi, dappertutto, dentro di noi. Giulia91

L’attentato a “Charlie ebdo” mi ha messo di fronte alla necessità di controllare il desiderio di vendetta che mi scoppia, irrefrenabile, nel cuore in casi come questi. La vendetta non mi piace e non mi appartiene. Non la frequento. Non voglio che la mia natura si modifichi. Non voglio venire peggiorata da alcunché. Ce la metto tutta perché non succeda, ma è durissima.

Pensieri amorevoli

Ti ho scritto molte volte, ma senza successo. È vero, chissà quante lettere riceverai e dei miei pensieri affettuosi nei tuoi confronti non te ne può fregar di meno. Sai che una volta ho pensato a te che mi vieni incontro e mi dici: “Mi accompagni a fare una passeggiata? Ci beviamo un caffè?”. Mia madre mi dice che sono fuori di testa! Un bacio cara Mina, con completo affetto e ammirazione, Francesca

Non credere, dolce Francesca. Delle tue affettuosità mi importa. Perché non dovrebbe? Nutre più un pensiero amorevole di cento chili di filetto di manzo. Per non parlare dell’anima che senza “carezze” potrebbe anche rinsecchirsi e morire. Grazie, grazie davvero.

Che meraviglia!

Sono l’ultima dei sognatori e ho aperto una libreria per bambini, in un posto tranquillo di Roma in mezzo al verde, dove non passa un’anima e dove nessuno sa che ho aperto. Ma io imperterrita organizzo eventi, laboratori creativi, feste e qualcuno a volte arriva altre no. Ma sono innamorata della mia piccola e tanto voluta libreria, perché poter stare accanto a tutti questi bambini per me è un grandissimo privilegio: loro mi donano il loro mondo puro, io un po’ della mia strampalata vita fatta di musica, teatro e tanta fantasia. Mina mi aiuti a farmi conoscere? La mia libreria si chiama La Meraviglia… Giorgia Bassano

Che splendida cosa hai fatto, Giorgia. Brava. Un “sogno” così puro meriterebbe un grandissimo successo. Ragazze, mamme romane; diamo una mano a questa pazza coraggiosa. Un libro è sempre il regalo più bello.

Speciale Vanity C’E’ Mina Per Voi del 21 gennaio 2015
Diventare medico a 42 anni? Ti invidio

Cara Mina, il mio sogno, fin da giovane, era quello di diventare medico, per salvare il maggior numero di vite. Purtroppo, la vita stessa, mi ha riservato non poche sorprese. Ma io non mollo e ho deciso, a 42 anni, di iscrivermi a Medicina e Chirurgia. Mi piacerebbe sapere come la pensi. Un bacio grande e forte Luca

Sì, Luca, sì. Che invidia! Pensa che io volevo iscrivermi a medicina quando avevo 36 anni. Che peccato non averlo fatto. Non sai quanto me ne sia pentita. Decisione perfetta, la tua. E motivazione ancora più perfetta. Bravo. Fammi sapere. Un bacio.

Speciale Vanity C’E’ Mina Per Voi del 28 gennaio 2015
Le lettere di Francesca (e il mio divano)

Cara Mina, vorrei solo che tu mi dessi un segnale, della serie: “Sì, Francesca, so che sei tu, non preoccuparti, so che esisti e ti voglio bene”. No, però non rispondermi proprio così. Cioè, dimmi quello che vuoi, insultami, non so: dimmi che sono una rompiscatole, ma ti prego dimmi qualcosa! Io provo per te un’ammirazione inimmaginabile. Vorrei solo che tu mi facessi capire che lo sai. Per favore, solo questo chiedo. Una rispostina dopo tante mail che ti ho inviato. E ora ti immagino scrivermi da una vecchia scrivania, con la sigaretta in una mano e la penna nell’altra. Baci, baci, baci, ancora una volta
. Francesca Osso

Ma ciao, Francesca. Eccomi qui per te. Le ho lette tutte, le tue lettere. Inutile dire che ne ricevo tante e che una buona parte non posso pubblicarla per questione di spazio. Amica mia dolce, tu immagini che io scriva le mie risposte su una vecchia scrivania, con la sigaretta in una mano e la penna nell’altra. No, tesoro. Niente scrivania e, soprattutto, niente penna. Scrivo, ovviamente, al computer, seduta su un divano con due cuscini come appoggio. Sarà la mia età putrefatta che ti ha fatto pensare che io usassi la penna. D’oca, magari… Ciao, tesoro. Ti abbraccio.

 

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28 Gennaio 2015

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